PORTO RECANATI – Nei giorni scorsi in Tribunale, assistita dall’avv. Paolo Carnevali, convocata dagli inquirenti, si è presentata la giovane per la quale la Procura della Repubblica di Ivrea ipotizza il reato di istigazione al suicidio.pro ana1

La 19enne ha però preferito avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto la difesa ancora non ha potuto prendere visione della documentazione in mano ai magistrati piemontesi, in quanto l’inchiesta è ancora aperta.

Quindi fino a che non si avrà un quadro completo dell’inchiesta la blogger ha preferito non parlare anche se sin da quando emerse la vicenda affermò subito che non era stata lei a postare certi messaggi ma altre ragazze.

A sollevare il caso è stata, infatti, una mamma di Ivrea, preoccupata perché la figlia quattordicenne continuava a perdere inspiegabilmente peso. Dopo una lunga “indagine fai da te” la mamma ha scoperto il sito e si è rivolta alla polizia di Ivrea. Era il 2016.

Le indagini sono state affidate al sostituto procuratore di Ivrea, Lea Lamonaca. Dopo un lavoro durato mesi, i poliziotti sono arrivati fino a Porto Recanati, ad una diciannovenne, anch’essa anoressica.

Il blog Induceva ragazzine di 14 e 15 anni a perdere peso, le convinceva a seguire una dieta particolare con un apporto massimo di 500 calorie al giorno. Se avessero abbondato con il cibo un rimedio c’era: vomitare. E qui venivano dispensati consigli e metodi su come fare.

Per questo la diciannovenne di Porto Recanati, autrice del blog “Pro Ana”, nato per alimentare il fenomeno dell’anoressia e frequentato da migliaia di adolescenti, è stata denunciata dalla procura di Ivrea per induzione al suicidio e lesioni gravissime.

La polizia chiese all'autorità giudiziaria anche l'oscuramento del sito mediante il quale i reati venivano commessi.