nota di FdI

RECANATI - Grande dibattito sta suscitando in città la costruzione del nuovo Tubaldi. Anticipiamo che riteniamo l’adeguamento dello stadio alla Serie C assolutamente necessario e doveroso; i mancati interventi in materia di infrastrutture e il poco rispetto dimostrato alle altre realtà sportive di Recanati, non significano che anche con la Recanatese debbano essere commessi gli stessi errori.

Perciò ben venga il nuovo stadio e lunga vita alla nostra amata Recanatese di cui, come cittadini e appassionati di sporti, siamo orgogliosi.LAVORI STADIO

Il tema che vogliamo sollevare non tocca lo stadio direttamente, piuttosto riguarda la partecipazione dell’ Assessore ai Lavori Pubblici alla nuova SRL dell’ U.S. Recanatese, necessaria per affrontare la Serie C. A nostro avviso siamo davanti ad una questione politica non trascurabile: ci sembra infatti quantomeno inopportuna la sovrapposizione dei due ruoli in una sola figura che, da un lato fa parte del CdA di una società di capitali e dall’altro ricopre, nell’amministrazione comunale, un ruolo istituzionale non solo già di per sé di primaria importanza, ma indubbiamente strategico per la società di cui egli stesso fa parte.

Verrebbe da dire che è un modo per suonarsela e cantarsela tutto da solo e, volendo azzardare ancora un po’, che forse a muovere le intenzioni dell’Assessore-Consigliere non siano solo l’amore per lo sport e per la nostra squadra cittadina ma la voglia di prepararsi al meglio alle amministrative del 2024 utilizzando la costruzione del nuovo stadio come volano per la campagna elettorale.

Sicuramente saremo maliziosi nel pensare tutto questo, ma crediamo che anche l’espediente del non votare provvedimenti circa la Recanatese in Giunta per evitare conflitti di interesse, rappresenti un modo di fare politica poco corretto: in questo modo, infatti, si scarica tutta la responsabilità politica in merito alla società, in particolare oggi sui lavori dello stadio, sul resto della Giunta. Forse, come detto, siamo maliziosi, di certo non siamo ingenui.